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Parole e numeri

Da quando il pianeta è stato travolto dal Covid-19, le nostre giornate sono scandite da parole e numeri ripetuti come un mantra come se null'altro avesse più rilevanza.

E qui balza all'occhio l'importanza di una buona capacità di decodifica di ciò che ci circonda.

 

Partiamo da alcune parole.

 

Epidemia. Manifestazione  di una malattia capace di diffondersi in vasti territori o in gruppi di persone oppure di in grado di ripetersi con frequenza nel tempo. 

Pandemia. E' una epidemia capace di diffondersi rapidamente a tutto il popolo (da pandemio, che appartiene a tutti).

Mortalità. La percentuale di decessi in relazione alla popolazione in un determinato periodo di tempo.

Letalità. La percentuale di decessi per una data malattia in relazione ai malati in un determinato periodo di tempo.

 

Una malattia può essere molto contagiosa ma poco letale (come il raffreddore che prendono in tanti ma che non uccide quasi mai). Oppure non essere contagiosa affatto (come il cancro) ma essere letale. Le variabili sono tante. Confondere questi due termini o utilizzarli a caso porta a una lettura distorta della realtà.

Anche la mortalità ha una sua rilevanza. Per esempio. Se in una certa zona il tasso di mortalità è molto superiore al tasso di mortalità delle zone limitrofe confrontabili, la saggezza impone di andare a cercare sul territorio le cause di questa elevata mortalità (per esempio una falda acquifera inquinata o un comportamento sociale pericoloso e molto diffuso).

 

Poiché i numeri della letalità di una malattia dipendono anche dal numero di diagnosi esatte, va da sé che se si fa il tampone solo a chi non respira il tasso di letalità sarà molto alto, se si fa il tampone a tutta la popolazione il tasso di letalità sarà molto più basso a parità di decessi. Il numero di morti non cambia ma la percezione è molto diversa. Il tasso di letalità cambia anche in base a come si censiscono le cause del decesso. Una persona morta "di" Covid e una morta "con" Covid non devono stare nello stesso contenitore statistico. Nel primo caso, la causa della morte è il virus, nel secondo caso la causa della morte è altro anche se era positiva. Una vittima di incidente stradale risultata positiva al virus non c'entra niente con la letalità del Covid. Anche confrontare il numero di vittime di marzo con il numero di oggi ha un senso relativo per i non addetti ai lavori. Molti decessi a marzo non hanno avuto diagnosi né in vita né post mortem mentre oggi ci sono molte più diagnosi certe e i decessi hanno una spiegazione più attendibile statisticamente.

 

I numeri parlanti.

 

I numeri possono essere "dati in pasto" alle persone in modo molto strategico. Prendiamo come esempio la guida in stato di ebbrezza. Per cambiare le statistiche basta cambiare le regole a parità di alcool nel sangue.

Diciamo che ogni sabato sera ci sono cento incidenti e che una parte di essi è attribuibile alla guida in stato di ebbrezza. Per prima cosa dobbiamo definire un valore a partire dal quale dichiarare lo stato di ebbrezza, diciamo un tasso di alcool nel sangue superiore al valore 5*. Tutti i valori fra zero e 5 sono considerati normali, tutti quelli superiori a 5 fuori legge.

Senza cambiare la realtà dei fatti, vogliamo abbassare il numero di incidenti per guida in stato d'ebbrezza? Basta alzare la soglia per esempio al valore 8. Ogni sabato sera saranno attribuibili all'alcool tutti gli incidenti in cui si rileva un tasso superiore a 8 mentre tutti quelli che hanno un tasso di alcool fra 5 e 8 escono dalla statistica. Vogliamo alzare i numeri di incidenti per guida in stato di ebbrezza? Si abbassa la soglia, per esempio al valore 3. Ogni sabato sera saranno attribuibili all'alcool tutti gli incidenti in cui si rileva un tasso superiore a 3 quindi facendo rientrare nella statistica anche quelli che hanno un valore fra 3 e 5.

Il numero di incidenti non è cambiato e neanche la quantità di alcool nel sangue dei conducenti ma è cambiata la statistica, è cambiata la percezione e sono giustificabili azioni politiche in una direzione o nell'altra (per esempio la chiusura dei locali alle 22 o la loro apertura fino all'alba, la vendita di alcolici anche in edicola o la limitazione solo a pochi esercizi autorizzati ecc...). 

 

Lo stesso vale per le soglie di inquinamento (basta alzare il valore di tolleranza e il Paese sembra salubre), per il numero di reati sessuali (basta considerare violenza sessuale anche la mano morta sull'autobus e immediatamente il Paese sembra flagellato dalla violenza sessuale), per la durata dei processi (basta considerare un procedimento dalla prima udienza o dalla denuncia e i percorsi giudiziari diventano più lunghi o più brevi), per il tasso di delinquenza (basta far diventare reato ciò che prima era tollerato o tollerare ciò che prima era reato) ecc.

 

La responsabilità della comunicazione è affidata a chi parla ma la responsabilità della comprensione è nostra, di tutti noi. 

 

*i valori indicati sono "numeri semplici" e non corrispondono ai valori di legge.

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