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Tanti auguri?

In questo periodo dell'anno è un continuo scambiarsi auguri. Ma auguri per che cosa?

 

Il più classico è Buon Natale e felice Anno Nuovo.

Il cartoncino con questo augurio contiene zero personalizzazione, pone il focus sulla festività religiosa, e augura felicità per l'anno nuovo. Augurio standard, da stampare in migliaia di copie destinato ai signori Chiunque.

 

Poi troviamo la sua estensione, un po' più calorosa. Tanti auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo. In questa frase c'è un sorriso, una voce. Nulla di originale ma è rivolto a persone.

 

Superati questi due stadi di auguri, si entra in altri mondi. 

Io preferisco non augurare mai Buon Natale. Il Natale è una festa religiosa e io non lo sono. E suppongo che anche tanti lettori non lo siano. Non vivo il Natale come la nascita di Gesù. Il Natale è una tradizione, un momento familiare, l'unico giorno in cui lavorano meno persone rispetto a tutti gli altri giorni dell'anno. Ma dare per ovvio che il Natale abbia per tutti i lettori il medesimo significato può risultare una superficialità con risvolti anche imbarazzanti.


Io, sovente, auguro Buone Feste. Tutte quante. Vigilia, Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania. E, già che ci siamo, anche tutti i giorni in mezzo. E' sempre festa. Si lavora il meno possibile e si cerca di fare altro di più piacevole. Si legge, si dorme, ci si diverte o, comunque, ci si dedica ad attività non ordinarie. Un amico una volta disse che il giorno migliore per sciare è Capodanno perché la gente ha fatto tardi la sera prima e le piste sono tutte libere. Il suo miglior festeggiamento? Andare a letto presto e andare a sciare appena aprono gli impianti. Che il veglione di San Silvestro sia una festa irrinunciabile non è affatto una certezza.

 

E l'Anno Nuovo? Perché  dev'essere felice? Può essere in mille modi diversi. Cosa auguro davvero di trovare nel 2019? Nuove opportunità? Il successo? La gratificazione? La salute? O altro ancora.

 

Oltre alle parole ci sono le immagini e la grafica. Usiamo la foto di un paesaggio innevato? Il richiamo al Polo Nord ghiacciato? O scegliamo la stella cometa? Babbo Natale o il presepe? Le renne che volano? L'albero addobbato in tutte le maniere? Immagini stilizzate o molto piene? Rosso, oro, bianco e verde o altri colori?

La foto dei miei auguri di quest'anno l'ho scattata con il telefono al Montestella a Milano in novembre. Poi ho ripreso il rosso, ho integrato con bianco, grigio e blu. Ho scelto le parole e i caratteri. Natalizio ma non troppo, invernale ma non troppo, personalizzato ma, spero, non altezzoso. Ho scelto ciò che mi rappresenta e ciò che davvero voglio comunicare ai miei lettori. Piacerà? Non lo so. Ma Buon Natale e felice Anno Nuovo con tanto di alberello, per me, ha lo stesso sentimento del biglietto con il numero all'Agenzia delle Entrate. Ho reso l'idea?

 

Insomma. Che siano personali o professionali, personalizziamo gli auguri, mettiamoci del nostro, parliamo a persone. Spendiamo un po' di tempo e risorse per fare degli auguri pensati e sentiti. Gli auguri tanto per fare è meglio non farli affatto e la banalità assoluta o scopiazzata può farci fare una pessima figura.

 

Hai voglia di postare qui sotto auguri che hai ricevuto o visto in giro? Oppure anche gli auguri che tu hai scelto di spedire. Così li guardiamo e leggiamo insieme con occhi nuovi.

 

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